Mushi  Non Mente ( Mente Vuota )
Mushi Non Mente ( Mente Vuota )

La spiritualita' delle vere Arti Marziali

   
 "La vera natura, l'essenza delle Arti Marziali non ha forma, né tempo, né odore. É simile al vuoto, alla calma, ma non è né vuoto né calma. É qualcosa di meraviglioso e incommensurabile in cui, una volta temprati, pensieri e desideri spariscono come la nebbia al sole del mattino; sospetto, illusione, angoscia si dissolvono lasciando il posto al vero Ki, che tutto permea. Il segreto nella pratica delle Arti Marziali non risiede nella vittoria o nella sconfitta, dove le tecniche sono messe in gara una contro l'altra, ma nel cercare di rendere cosciente il proprio essere e per giungere a questo occorre praticare il distacco da se stessi, dal desiderio, dal guadagno individuale. Nell'EKKYO (libro sulla divinazione) si trova un brano interessante: nell'immobilità più completa, nel distacco da se stessi e da tutti i propri pensieri, la propria intuizione lavorerà da sola e si svilupperà intorno a voi (...). Se cioè abbandonerete pensieri e desideri e vi adatterete completamente alla Vita della Natura e dell'Universo, otterrete una facoltà di azione meravigliosa. Il vero Bushi mantiene il suo stato mentale davanti a qualsiasi avvenimento, non prova timore o turbamento davanti all'attacco di una lama scintillante e, per quanto grande possa essere la sua sofferenza, non trema per l'acqua o per il fuoco, si mantiene impassibile davanti alle difficoltà e ai peggiori affronti e non s'inorgoglisce per la più brillante delle sue azioni. La ragione del suo potere risiede nel fatto che egli ha saputo capire la vera natura delle Arti Marziali. Tutto questo ci riporta a quello che si chiama, generalmente, l'intuizione. É per ottenere tutto questo che noi dobbiamo provare l'uno con l'altro ripetutamente, per diventare più brillanti e migliori insieme. É allora, durante questo lungo periodo, che capiremo e assimileremo naturalmente senza rendercene conto. Nessun maestro che ha avuto la rivelazione della VIA, per quanto saggio fosse, ne ha potuto dare una definizione esatta o esprimerla in qualsiasi forma definita".

 

Il colore nero è senza macchia , lo stesso vale per la cintura nera “ Kuro Obi “ il suo colore è il colore della forza di volonta’ . Qundo si arriverà il suo tempo si capirà .
  
 

Perchè Zazen

Zazen è l'azione più semplice.
Basta poco per vivere questa verità. Come dice Blaise Pascal (completamente al di fuori di qualsiasi orientalismo):
"...ho scoperto che tutta l'infelicità degli uomini deriva da una sola cosa: l'incapacità di starsene tranquilli, in una camera." (Pensieri - 139)
Zazen ci riporta ad una presenza del corpo e della mente qui ed ora. Ci fa vivere l'istante nella pienezza del suo valore assoluto. In silenzio, immobili, affidati all'esattezza millenaria della postura entriamo in comunione con l'Universo intero. Dalla Terra, generosa madre, a tutti gli esseri, portiamo tutto ciò dentro la vastità che si crea in noi. Viviamo in eccellenza il tempo e lo spazio, NOI tempo e NOI spazio senza escludere nulla. Soltanto seduti, completamente immersi in questa immobilità che tutto comprende, una immobilità e un non far nulla che richiedono un estremo vigore ed una grande attività, rischiariamo la mente e scopriamo quanto essa sia disturbata da un chiacchiericcio continuo, un soliloquio martellante che ci accompagna per tutta la giornata e anche durante il sonno. Concentrati sul respiro osserviamo questo flusso di pensieri e li lasciamo andar via proprio come sono venuti, noi concentrati lì dove nascono, noi concentrati lì dove vanno. Così nel perdurare dello sforzo approfondiamo la potenza mentale, calmiamo i sensi, ampliamo la coscienza. L'atto meditativo o contemplativo, con più proprietà di linguaggio, proprio perchè è l'azione più semplice, è immediato viverlo con la sua quotidiana fisiologicità, come atto depurativo, liberatorio, necessario al pari di qualsiasi funzione organica. Mirabilmente Taisen Deshimaru Roshi ha detto: "Zazen è tornare alle condizioni naturali del corpo e dello spirito". L'uomo di oggi, ovvero noi stessi nessuno escluso, è troppo sofisticato, il suo pensiero troppo risucchiato da un atteggiamento sterile da cui il pensiero partorisce astrazione continua, troppo lontano dal reale, dalle condizioni oggettive della vita, lontano della necessità di concretezza. In altri termini l'uomo non sa più parlare al cuore dell'uomo. E' sempre meno incisivo, diretto, sempre più futile e arrogante. La capacità elevatissima di espressione viene indirizzata verso una di-strazione una di-visione, un processo evasivo. Un uomo pensante sempre più sofisticato, ma sempre meno concentrato ossia sempre meno al centro dell'essenza del gesto vitale. E' ben palese l'atteggiamento eccitato, dispersivo, centrifugo che abbiamo quotidianamente nei nostri atti. Corriamo con la testa in fiamme alla ricerca di altro fuoco. Anche immersi nelle purezze di un paesaggio agreste siamo incapaci di immedesimarci in esso, di essere tutt'uno con la natura e con la sua stessa evoluzione naturale appunto. Il nostro stesso corpo non lo sappiamo più conoscere, siamo sempre meno attenti ai cambiamenti naturali fisiologici e a quelli patologici di una malattia. Gestiamo in modo fallimentare un corpo non conoscendo più le esatte esigenze, alimentandolo solo di insicurezze maldestramente affrontate. Non è un panorama nichilistico, pessimistico, è solo il vero senso dell'illuminazione: vedere con coraggio la propria miseria e da lì con gioia rinascere dignitosamente. Zazen è incontrare noi stessi.