S a n c h i n     K a t a

Il Kata Sanchin è la pietra miliare di molte scuole di Go-Ju-Ryu e Uechi Ryu. Fu importato dal Fukien una provincia del sud della Cina ad Okinawa. Si ritiene che questa forma rappresenti l’essenza del karate e che senza una profonda comprensione non potrebbero essere percepiti i livelli piu’ alti. Sanchin ha una leggendaria tradizione che ha le sue origini in Cina e fu importato dall’India da un monaco buddista Bohdidarma fu mandato come missionario dal suo Maestro Prajnartara al monastero Shaolin per succedere al monaco Bohdiruci. I monaci cinesi erano in cattive condizioni fisiche per le pratiche di meditazione molto restrittive tanto che Bohdidarma dovette introdurre un sistema per rafforzare la forza fisica e aumentare la loro vitalità. Introducendo i metodi del kata dell’introspettiva spirituale dell’arte marziale indiana del Kalaryi con due metodi di yoga conosciuti in Giappone come il ekkin-Kiko (trasformazione del tendine, esercizio per l’energia vitale) e il Senzui-kiko (purificazione del Midollo, esercizio per l’energia vitale). Si deve notare che in quel periodo, nel tempio di Shaolin, questa pratica sarebbe stata specialmente praticata per approfondire lo studio degli insegnamenti buddisti e non per scopi di autodifesa. I monaci erano consapevoli che vi erano tre conflitti interiori; della mente, del corpo e respiro; questi dovevano essere controllati per permettere un aumento spirituale, ma ciò richiedeva energia e vitalità. L’uso di esercizi fisici divenne parte integrale dell’allenamento dei monaci e la combinazione della posizione esoterica delle mani e del corpo (conosciuto come Mundras, espressione dell’insegnamento del Budda) vennero studiati e affinchè, essendo state create, potessero evolvere in nuove forme. Attraverso i secoli, nuove forme sono state create dai monaci per inglobare differenti livelli spirituali, anche se la perfezione della forma dipendeva dal risveglio spirituale. In questo contesto, le forme della meditazione in movimento erano per ritualizzare il combattimento contro i demoni dentro di noi stessi. Questi insegnamenti si sono evoluti e sono stati cambiati attraverso le varie generazioni e furono enfatizzate quelle di difesa poiché l’influenza del tempio era cresciuta sia politicamente che finanziariamente tanto che furono minacciati da diversi punti sia da banditi che da soldati degli imperatori. Così il tempio buddista allontanò la plebe e furono insegnati e divulgati come arti marziali. Così la leggenda narra che dal significato di yoga composto come protezione di se stessi disarmata e un metodo di meditazione, nel tempio si sviluppò e andò oltre per divenire una parte integrale delle arti marziali della Cina. Nell’ultimo secolo, queste arti marziali furono portate ad Okinawa dalla provincia di Fukien e furono inserite dai maestri di Okinawa come metodi di difesa. Una di queste forme che emersero in Okinawa fu il Sanchin nel dialetto di Fukien si chiama San-Chien ed in Mandarino è San-chan. "San" significa "tre" e "Chin" battaglia, conflitto o guerra. Il kata sanchin significa tre lotte o tre conflitti. Questo Kata, inoltre, è considerato come un kata di base, portatore dell'essenza del Go-Ju-Ryu. Praticandolo si impara a concentrare la forza attraverso la respirazione, indurendo i muscoli del corpo. Si colpisce spesso il corpo di colui che lo esegue, per verificare e stimolare la concentrazione dei muscoli. Questo kata caratterizza la durezza e la forza (Go).

 

                                   T E N S H O     K a t a

Il Maestro Miyagi ha composto questo kata dopo aver studiato l'arte cinese del combattimento nella Scuola del Sud (Rokkishu) al tempo del suo viaggio nel Fujian. Questo kata rappresenta la cedevolezza (Ju) del Go-Ju-Ryu, lo si esegue a mano aperta e con un lavoro di respirazione. E' complementare al kata Sanchin, insieme compongono la coppia Go-Ju.

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