Sensei F: Cuzz.  Sadanobu Tatsuto  e  Nicola Orobello anno  1992
Sensei F: Cuzz. Sadanobu Tatsuto e Nicola Orobello anno 1992

   
             C O N G R E S S O      S U L L E     A R T I     M A R Z I A L I

           I N T E R V E N T O    D I     S H I A N      F. C U Z Z O C R E A                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 "Le arti Marziali tradizionali nascono dall’istinto innato dell’uomo all'autodifesa e sviluppano attraverso l’osservazione razionale dei movimenti degli animali in fase di combattimento una serie di tecniche marziali atte a metterlo nelle condizioni di difendersi efficacemente sia dagli attacchi ( armati e non ) di altri uomini sia da quelli degli stessi animali osservati. Nel lontano passato i primi studiosi si resero conto che il raggiungimento di un buon livello di preparazione e di efficacia in queste arti marziali , oltre allo sviluppo di doti fisico atletiche , un totale miglioramento di se stessi come uomini ovvero un evoluzione delle doti psico-spirituali che appartengono all'umanità , essendo iscritte nel codice genetico del progetto uomo e che la caratterizzano rendendola degna di essere chiamata tale . E’ interessante sottolineare che stati mentali quali il rispetto della disciplina interna, il controllo delle emozioni anche nei frangenti piu’ interni , la resistenza alla fatica fisica ed intellettuale , la costante cura verso il rafforzamento caratteriale , la tensione alla purificazione spirituale raggiunti durante duri allenamenti vengono trasposti dal praticante (prima inconsapevolmente poi lentamente in maniera sempre piu’ cosciente) dalla palestra alla propria vita , il quale migliora il proprio modo di rapportarsi agli altri e agli eventi divenendo sempre piu’ equilibrato ( puro ) nel corpo e nell’anima . Comprendiamo , in questo modo , che queste discipline antiche così come tutte quelle che sono praticate nella tensione e nella cosciente volontà del miglioramento di se stessi diventano un cammino mistico ossia il tentativo attraverso una serie di atti fisici , stati mentali a regole di vita dedotte e applicate di avere dei contatti , di appropriarsi e infine di ricongiungersi con ciò che si vuole chiamare energia vitale ordinatrice , fuoco creatore o in termini piu’ religiosi “ Dio “ . Il ricongiungimento con quella energia viene definito dal Buddismo ( religione che ha introdotto le arti marziali all’interno del suo apparato considerandole utili allo sviluppo mistico dell’uomo ) Illuminazione . Le arti marziali , sono se vogliamo intenderle ancora piu’ approfonditamente e spiritualmente una lotta che ogni praticante intraprende con se stesso per liberarsi da forze negative interne ed esterne che la limitano fisicamente e mentalmente affliggendolo e rendendolo infelice . Arti marziali dunque come rivoluzione interiore per il raggiungimento della libertà individuale politicamente. Contrapposte alle Istituzioni sociali che limitano, controllano per fini economico utilitaristici e smorzano ogni slancio vitale , ogni affermazione e manifestazione del potere delle reali doti umane che tutti gli uomini possiedono e che ogni vera arte sviluppa , perché avvertite come destabilizzanti e sovversive di un potere di pochi fondato sul controllo mentale delle masse . Questa forma di potere si è molto sviluppata nella nostra era perché la civiltà moderna ha raggiunto conoscenze tecniche in ogni campo psicologico e mentale così avanzate che permettono a chi è nella condizione di utilizzarle di avere un controllo quasi assoluto sulla mente dell’uomo medio . Lo sport professionistico inteso come lo è ormai da tempo è una delle piu’ eclatanti manifestazioni di questo tipo di società consumistica e chiaramente la arti marziali ( e non ) tradizionali sono in netta contrapposizione con esso in quanto il suo spirito non rappresenta e non è piu’ una via per migliorare se stessi neanche nella piu’ superficiale della eccezioni con cui possiamo intendere questo concetto ma non è altro che una misera competizione fine a se stessa e gli atleti sono solamente ed esclusivamente addestrati come cani da combattimento a mettere a mettere in atto qualsiasi mezzo per vincerla e per divertire un pubblico al quale ormai interessa soltanto provare l’emozione di vedere vincere la propria squadra perché per la nostra società ormai l’importante è vincere o meglio apparire come vincenti ( mai quanto oggi l’apparire ha sovrastato l’essere ) anche immeritatamente , anche con l’inganno piu’ meschino , anche se si è evidentemente inferiori ed urlarlo ai perdenti con il barbarico ghigno beffardo dell’idiota. Che degrado ! che vergogna ! E’ proprio il caso di dirlo . Gioventu’ aitanti che , inconsapevolmente barattano le proprie doti , la propria evoluzione per avere una approvazione sociale e che spesso mettono a rischio la propria salute fisica allo scopo di raggiungere nuovi finti record utilizzando farmaci pericolosi che mistificano aumentandole innaturalmente e limitatamente nel tempo le naturali capacità atletiche di ogni uomo . Dunque rinunciano ( ribadisco per la maggior parte inconsapevolmente ) alla propria autenticità atletica ed interiore per avere in cambio una maschera da indossare e l’insulsa approvazione di un pubblico sconsiderato. Dunque dei perdenti con se stessi che la società ,illudendoli, chiama vincenti campioni.Amaro paradosso di sfortunate vite ingabbiate sul nascere . L’artista marziale è l’esatta antitesi dello sportivo professionista , egli non cerca la vittoria sul campo ma su se stesso , sui propri limiti , non cerca di vincere l’altro da di convincerlo che significa esattamente dall’eccezione etimologica del termine un vincere. Ossia vincere con , vincere insieme cioè di migliorarlo e di migliorarsi attraverso lo scontro che deve sempre trasformarsi in un incontro proficuo per entrambi . Non cerca il successo e l’approvazione sociale ma con modestia e pazienza lavora su se stesso per evolversi sempre di piu’ per raggiungere la propria illuminazione anche se ciò si contrappone ai valori dominanti."


Maestro Francesco Cuzzocrea
Okinawan Go-Ju-Ryu
Reggio Calabria

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